Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Petrosino, bancomat portato via con un trattore: banda torna a colpire

Il trattore utilizzato per il furto del bancomat a Petrosino

Torna in provincia di Trapani la banda dei bancomat. L'ultimo colpo a Petrosino nel corso della notte infatti ignoti hanno sradicato la cassa automatica di una stazione di rifornimento in Contrada Triglia Scaletta a Petrosino. I malviventi hanno utilizzato un trattore per portare via il bancomat. Si tratta della cassa 24 per il rifornimento. Il mezzo è stato ritrovato dalla polizia, che sta indagando, poco distante dal luogo del furto. Appartiene al Comune di Mazara del Vallo, ed è stato rubato dal Centro Comunale di Raccolta "Ex Stella d'Oriente", nei pressi della SS 115, gestito dal consorzio Mazara ambiente (Multiecoplast Ecoburgus).
Si tratta di un Argo Tractors Landini, ritrovato nelle campagne marsalesi dalla polizia che è risalita, dalla targa, alla proprietà comunale.

Il trattore utilizzato per il furto a Petrosino

Dalla ricostruzione effettuata, i malviventi hanno forzato l'ingresso secondario del Ccr "Ex Stella d'Oriente" ed hanno portato via il mezzo per poi utilizzarlo nel furto della cassa del rifornimento carburante, sradicandola. Lo hanno poi abbandonato nelle campagne.
Il trattore era stato acquistato alcuni anni fa dall'amministrazione comunale. Solo pochi giorni fa, il 2 dicembre, era stato portato al Ccr in sostituzione di un altro mezzo, per le lavorazioni legate alla potatura che il Comune conferisce temporaneamente nel centro.
Pare che il mezzo, al momento del furto fosse privo di batteria e che proprio i malviventi, prima di portarlo via, ve ne abbiano montata una rubata poco prima a Petrosino. Il trattore, che risulta lievemente danneggiato nella parte anteriore, verrà restituito nelle prossime ore al Comune. L'area del Ccr ex Stella d'Oriente non è al momento fornita di video sorveglianza. Il sindaco Salvatore Quinci, allertato all'alba di oggi dell'episodio, ha chiesto che nelle more del montaggio della videosorveglianza l'area sia controllata anche nelle ore notturne dal consorzio che attualmente la gestisce.

Colpi al bancomat, i precedenti

Il modus operandi ricorda un po' quello utilizzato tra il 2019 e il 2022 tra la provincia di Trapani e il Catanese, furono cinque i colpi messi a segno. Il primo il 10 luglio del 2019, nel mirino lo sportello della Banca Intesa di Contrada Paolini a Marsala. Poi il 31 agosto ai danni del Credito Valtellinese di contrada Xitta a Trapani. Poi ancora altri due rapine a Marsala: alla Banca Toniolo e alla filiale delle Poste. Il quinto colpo il 19 febbraio 2020, al Credito Siciliano di Trecastagni nel Catanese. Bottino complessivo, 225 mila euro di cui 74 mila recuperati nel corso delle indagini. Indagini che consentirono agli agenti della Squadra mobile di individuare tre bande: una composta da pregiudicati marsalesi, una da trapanesi e la terza da catanesi. Quest'ultimi che agivano con procedure di approccio di tipo militare, mettevano a disposizione la propria expertise nell’esecuzione materiale dell’assalto agli altri due sodalizi.

I “professori” erano i catanesi. Fornivano le dritte e istruivano i “colleghi” trapanesi e marsalesi, su come assaltare i bancomat. Prima di mettere a segno i “colpi” rubavano escavatori e altri mezzi pesanti che servivano per perpetrare le incursioni ai danni di banche e uffici postali. Gli escavatori venivano utilizzati per scardinare le postazioni. I mezzi pesanti, invece, per caricarli e trasportarli in luoghi appartati dove i bancomat venivano ripuliti.

I banditi disponevano di bombole contenenti ossigeno, che venivano utilizzate per bloccare l’attivazione del meccanismo di macchiatura delle banconote e di disturbatori di frequenze “Jammer” impiegati, invece, per inibire il funzionamento di cellulari e dispositivi Gps durante gli assalti. Tutto veniva pianificato, senza lasciare nulla al caso.
Si trattava di una operazione “quasi” militare per sradicare i bancomat ci mettevano 10 minuti, “vere e proprie azioni di guerriglia”. I “professionisti della spaccata” si muovevano con precisione chirurgica e dopo aver sradicato lo sportello bancomat lo caricavano sul furgone. Poi la fuga.

 

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia