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Ancora morti in mare: naufragio a sud di Trapani, già recuperati tre corpi

Foto d'archivio

Ancora morti sulla rotta migratoria che attraversa il Canale di Sicilia. Tre corpi sono stati recuperati ieri in zona ricerca e soccorso italiana, 40 miglia a sud-ovest di Trapani. Un uomo è stato tratto in salvo in mare. In corso ricerche di eventuali dispersi di quello che si prospetta come un altro naufragio di un’imbarcazione partita probabilmente dalle coste tunisine. Nel 2022 si contano circa già 1.400 morti e dispersi nel Mediterraneo, l’84% proprio nel Mediterraneo centrale.

È stato un mercantile ieri ad avvistare e trarre in salvo un migrante in mare, recuperando nello stesso tempo anche un corpo privo di vita. Dalla nave è partita una segnalazione alla Centrale operativa della Guardia costiera di Roma, che ha fatto scattare nell’area le attività di ricerca. Sul posto sono state inviate dalla guardia costiera di Palermo, che ha coordinato le operazioni, motovedette da Mazara del Vallo e Trapani, mezzi aerei, tra cui il velivolo Manta della Guardia Costiera ed elicotteri della guardia di finanza e dell’aeronautica militare nonché un’unità mercantile in transito nell’area. Una volta in zona, le motovedette hanno recuperato altri due corpi privi di vita mentre prosegue tuttora l’attività di ricerca di ulteriori dispersi.

Sono in forte crescita gli sbarchi quest’anno: 74 mila dal primo gennaio contro i 48 mila dello stesso periodo del 2021 (+65%). In attesa del nuovo governo di centrodestra, che ha promesso una linea dura nel contrasto ai flussi, oggi si è registrata la seconda operazione del Viminale, in raccordo con l’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo e l’Oim, del nuovo Meccanismo volontario di solidarietà, in attuazione della Dichiarazione politica adottata lo scorso 10 giugno a Lussemburgo dal Consiglio europeo Affari interni: sono partiti dall’Italia per essere ricollocati in Germania 74 richiedenti asilo.

Nell’agosto scorso erano stati trasferiti in Francia i primi richiedenti. L’operazione è stata preceduta, secondo le modalità operative approvate dalla Commissione europea e dagli Stati interessati, dalle attività di pre-identificazione, foto-segnalamento e controlli sanitari da parte delle autorità italiane per determinare i potenziali beneficiari, dalla registrazione delle domande di protezione e dalla proposta di ridistribuzione dei richiedenti protezione internazionale da parte dell’agenzia Euaa, dall’analisi dei dossier individuali e dalle interviste effettuate da parte dei funzionari tedeschi.

Nelle prossime settimane, informa il ministero dell’Interno, è previsto l’arrivo in Italia di una nuova delegazione di funzionari tedeschi che verificheranno la composizione di un ulteriore gruppo di migranti destinati ad essere ricollocati in Germania, nonché l’avvio delle conclusioni della seconda missione francese per altri 50 richiedenti asilo. Sono inoltre in corso diverse attività per trasferimenti in altri paesi dell’Unione europea. Si tratta, osserva il Viminale, «dei primi passi di un programma ampiamente condiviso in sede europea che andrà via via implementato per dare piena e concreta attuazione alla Dichiarazione politica approvata lo scorso 10 giugno a Lussemburgo. L’accordo, che prevede il ricollocamento dei migranti individuati principalmente tra le persone salvate in mare a seguito di operazioni Sar nel Mediterraneo centrale e lungo la rotta atlantica occidentale, è stato condiviso da 18 stati membri e da 3 associati all’Unione europea».

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