È ancora in Rianimazione in gravi condizioni, il 73enne di Marsala che lo scorso mese di agosto è stato ricoverato presso il reparto di Terapia intensiva dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani, colpito dal virus trasmesso da una zanzara. Si tratta del primo caso in Sicilia e viene indicato come West Nile, la febbre del Nilo.
“Al momento stiamo tenendo sotto osservazione parenti, conoscenti e comunque le persone che possano avere avuto contatti con l'uomo – dice Gaspare Canzoneri, direttore U.O.C. Sanità Pubblica, Epidemiologia e Medicina Preventiva del'Asp di Trapani – così com'è avvenuto nei casi di Covid. In questo caso per accertare se siamo di fronte ad un caso autoctono. Il paziente, infatti, non si è mai allontanato da Marsala e non ha raggiunto altre regioni italiane come per esempio il Veneto dove ci sono stati casi del genere. Quindi si vuole capire se il virus in questione si possa essere generato nella zona dove vive il paziente”.
Così, il servizio veterinario dell'Asp di Trapani al momento sta procedendo ad una sorta di campionamento nella zona del Marsalese dove vive il paziente, ma anche nel resto della provincia per accertare se ci si trova di fronte ad una situazione endemica in loco. L'attività viene svolta su incarico dell'Azienda sanitaria provinciale di Trapani che ha messo in atto tutte le procedure richieste dalle norme sanitarie che riguardano le malattie infettive.
Si tratta di un’indagine epidemiologica mirata e certosina del territorio. “Il contagio del virus infatti – sottolinea Canzoneri – arriva attraverso cavalli o volatili. La zanzara si è nutrita attraverso questi animali. Il virus viene trasmesso solo dalla puntura di insetto e non c’è possibilità di contagio da uomo a uomo. Può colpire anche equini, cani e gatti. In questa fase si stanno controllando allevamenti di cavalli e zone dove possa esserci la presenza di uccelli”.
“Al momento comunque – ribadisce lo specialista trapanese – non abbiamo segnalazione di altri casi sospetti nella nostra zona. Il virus presenta sintomatologie di tipo virale: febbre, problemi respiratori. In ogni caso è bene proteggersi con repellenti e zanzariere e svuotate i sottovasi delle piante”.
A seguire il paziente al Sant'Antonio Abate al Reparto di Terapia intensiva il dottore Antonio Cacciapuoti. “Il paziente – spiega ancora Gaspare Canzoneri – è arrivato con una grave forma di tetraparesi e insufficienza respiratoria che ha richiesto la tracheostomia. Siamo arrivati al virur in questione per esclusione. Tutti gli esami erano negativi, il virus della zanzara è stata l'ultima ipotesi a cui si è pensato. Sono stati prelevti dei campioni di sangue per la ricerca degli anticorpi specifici, che sono stati inviati al laboratorio di riferimento regionale Crqc di Palermo diretto da Francesca Di Gaudio, che ha confermato la diagnosi. Poi i campioni sono stati inviati al Policlinico di Palermo unico laboratorio autorizzato in questi casi – sottolinea il medico - per analisi biomolecolari più approfondite che hanno dato esito positivo”.
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