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Rita Atria, da Partanna a Roma il programma degli eventi a 30 anni dalla morte

Rita Atria

A 30 anni dalla morte di Rita Atria, la giovane testimone di giustizia di 17 anni originaria di Partanna, in provincia di Trapani, volata dal settimo piano dell’edificio dove era stata trasferita per essere protetta, sul viale Amelia a Roma. Il 26 luglio del 1992, soltanto una settimana dopo la strage di via D’Amelio a Palermo, sul marciapiede venne ritrovato il suo cadavere. A raccogliere le sue testimonianze, era stato proprio Borsellino, allora procuratore di Marsala, assieme alla collega Alessandra Camassa. Poi venne ritrovato uno scritto in cui manifestava disperazione dopo la morte di Paolo Borsellino, suo punto di riferimento, uomo dello Stato in cui aveva imparato a credere dopo avere perso il padre Vito e il fratello Nicola uccisi da Cosa Nostra, divenne l’indizio decisivo per propendere verso l’ipotesi del suicidio della giovane. Ma ad oggi non c'è ancora una verità.

A Roma è previsto per il 26 luglio un evento patrocinato dal comune di Roma e dal Municipio VII di Roma Capitale, diviso in due momenti: quello della forza delle inchieste giornalistiche e delle denunce e quello artistico e delle testimonianze. L’appuntamento previsto invece in viale Amelia a Roma sarà contraddistinto dall’uscita del libro “Io sono Rita” (Marotta&Cafiero editore) realizzato da tre donne (Giovanna Cucè, Nadia Furnari e Graziella Proto) il cui compito era quello di raccontare Rita, la più giovane testimone di giustizia, attraverso i documenti. Un altro appuntamento è l'esposto, presentato alla competente Procura di Roma, in cui sono confluite le risultanze di questa inchiesta e in cui si chiede la riapertura delle indagini sulla sua morte, firmato dall’Associazione Antimafie Rita Atria e da Anna Maria Rita Atria, sorella di Rita, e sostenuto dalla testata giornalistica "Lesiciliane”.

Gli eventi si svolgeranno anche a Partanna, in provincia di Trapani: il 23 luglio, come ogni anno, si partirà dal paese con “Una Rosa per Rita”. Un momento intimo in cui ognuno, davanti a quella tomba, porta i propri vissuti compresi quelli in cui ci si rispecchia nelle parole di Rita.

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