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Processo Artemisia a Trapani, revocato l’accompagnamento coatto per l'ex assessore Marziano

L'ex assessore regionale, Bruno Marziano

Revocato dal Tribunale di Trapani l’accompagnamento coatto nei confronti dell'ex assessore alla Formazione della Regione Siciliana, Bruno Marziano. Lo scorso 23 maggio Marziano non si era presentato come teste in aula all’ultima udienza del processo scaturito dall'operazione dei carabinieri denominata “Artemisia”.

Le indagini che portarono all'operazione Artemisia si sono sviluppate intorno alla figura dell'ex deputato regionale del Nuovo Centro Destra, il castelvetranese Giovanni Lo Sciuto (difeso dall'avvocato Celestino Cardinale), ma vide coinvolti diversi politici, come l’ex sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, il presidente di Anfe, Paolo Genco.

Di fronte all’assenza non giustificata in quella udienza da parte dell'ex assessore, il Tribunale aveva disposto l'accompagnamento alla prossima udienza in programma lunedì 6 giugno, con i carabinieri e il pagamento di un’ammenda di 500 euro. Il legale di Marziano però ha spiegato le motivazioni dell’assenza chiedendo nello stesso tempo la revoca del provvedimento.

“Il signor Marziano – ha scritto l’avvocato Michele Dell’Arte –, per mero errore, ha ritenuto l’udienza dibattimentale presso la Procura di Trapani fosse il 15 giugno 2022. In realtà per quella data era stata fissata altra udienza innanzi alla Corte d’Appello di Catania, da qui l’errore”. A questo punto il Tribunale di Trapani preso atto delle giustificazioni ha revocato l’accompagnamento e la sanzione, ribadendo la convocazione per il 6 giungo.

Il nome di Marziano negli atti è citato come destinatario di esplicite ingiunzioni minacciose da parte dell'allora deputato Giovanni Lo Sciuto dinanzi alla mancata possibile permeabilità di Marziano a favore dell'Anfe, nella destinazione dei fondi per i corsi di formazione. In aula nell'ultima udienza erano presenti: Paolo Genco, presidente Anfe, l'ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto e l'ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante. L'udienza ha visto come teste la dirigente scolastica dell'istituto “Mattarella Dolci” di Castellammare del Golfo, Loana Giacalone.

Nel 2015 Paolo Genco avrebbe voluto utilizzare le aule disponibili di pertinenza di quell'istituto scolastico e per raggiungere l'obiettivo avrebbe inviato emissari, prima di affrontare lui personalmente, la teste. La dottoressa Giacalone che è costituita come parte civile nel processo davanti al collegio presieduto dal giudice Franco Messina, in quell'udienza ha ripercorso, rispondendo alle domande dei pm Sara Morri e Francesca Urbani, e del proprio difensore di parte civile, le vicende di quel 2015.

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