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La Federazione Scherma: «Abbiamo saputo di Bucca solo il 6 aprile, da allora non è stato più designato»

Emanuele Bucca, arbitro di scherma

In merito all'articolo pubblicato domenica 22 maggio nell'edizione cartacea della Cronaca di Trapani, dal titolo «Mazara, il  "caso" Bucca al Senato», la Federazione Italiana Scherma, rappresentata dall'Avvocato Guido Settimj che ne cura gli interessi, ha chiesto la rettifica di quanto rappresentato, fornendo la seguente documentata precisazione: «È documentalmente provato come la Federazione Italiana Scherma fosse totalmente ignara della vicenda inerente il procedimento penale in fase d'indagine innanzi alla Procura della Repubblica di Rimini, che sta accertando i fatti accaduti nello scorso 2021 a Riccione, sino a quando, solo in data 06 aprile u.s., i familiari della persona presuntivamente offesa hanno comunicato alla Fis tramite e-mail l’esistenza della denuncia presentata nel 2021 alla Procura di Rimini. Tutt'altro che inerte e silente - nonostante il grave ritardo della presunta vittima nel rivolgerle la lamentela - la Federazione ha puntualmente sollecitato la Procura Generale del Coni affinché ottenesse senza ulteriore ritardo tutte le necessarie conferme da parte della magistratura inquirente ordinaria, così da poter adottare le conseguenti sue eventuali determinazioni in sede disciplinare. È stato altresì documentalmente provato come la designazione dell'arbitro Bucca sia avvenuta in data antecedente alla notizia riportata dai familiari della presunta vittima e che, pertanto, nessuna responsabilità può imputarsi alla Federazione Italiana Scherma per quanto accaduto».

Viene pertanto smentito il contenuto dell'articolo sulla vicenda pubblicato domenica 22 maggio sull'edizione cartacea della Cronaca di Trapani.

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