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I viaggi di lusso per i migranti: in carcere i fratelli marsalesi Salvatore e Angelo Allegra

Una delle immagini diffuse dalla guardia di finanza in relazione all'operazione Scorpion Fish

Sono stati rinchiusi nel carcere Pietro Cerulli di Trapani i fratelli Salvatore e Angelo Allegra, pescatori di Marsala, rispettivamente di 58 e 52 anni. Entrambi erano ai domiciliari. Coinvolti nell’operazione «Scorpion Fish», portata a termine da Dda e guardia di finanza il 6 giugno 2017, i due devono scontare una pena a sei anni di reclusione per associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

A condurli in carcere, in esecuzione di un ordine emesso dalla Procura di Palermo, sono stati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Marsala con il supporto dei colleghi della Compagnia di Intervento Operativo del 12 Reggimento «Sicilia».

L’organizzazione criminale italo-tunisina gestiva viaggi di «lusso» per migranti tra Capo Bon e le coste della Sicilia occidentale su gommoni superveloci, sui quali venivano trasportate anche sigarette di contrabbando. I gommoni, utili al traffico di migranti e sigarette, facevano base in un porticciolo turistico di fronte il quartiere popolare Sappusi, alla periferia di Marsala. Viaggi a basso rischio e a prezzi molto alti (fino a 3 mila euro a persona) per piccoli gruppi di extracomunitari che, arrivati sulle coste siciliane, venivano prelevati e portati in abitazioni dove potevano rifocillarsi, lavarsi e avere vestiti nuovi.

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