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Alcamo, l'inchiesta sui concorsi truccati: revocati due obblighi di dimora

L'area utilizzata per la preparazione dei candidati

Concorsi truccati ad Alcamo. Il giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Trapani, Massimo Corleo, accogliendo l’istanza depositata dagli avvocati Gaspare Viscó e Paolo Viscó, con ordinanza notificata sabato scorso, ha revocato totalmente la misura cautelare dell’obbligo di dimora, disposta lo scorso 29 marzo nei confronti di Alessio La Colla.

Secondo il gip, non sussistono le esigenze cautelari poiché «La Colla non ricopre alcuna carica pubblica e svolge la professione di muratore». Modificata invece la misura per Davide Castrogiovanni, altro indagato sempre dello stesso procedimento, anche lui difeso di fiducia dagli avvocati Gaspare e Paolo Viscó. Per Castrogiovanni il gip ha revocato l’obbligo di dimora, modificandola con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I legali «esprimono soddisfazione per l’esito e per l’accoglimento delle richieste avanzate a tutela delle ragioni dei loro assistiti, che, supportate da documentazione idonea, hanno contribuito a chiarire i fatti loro contestati. Rimane ampia fiducia di dimostrare la totale estraneità ai fatti contestati sia per La Colla che Castrogiovanni».

Il blitz effettuato dai carabinieri della Compagnia di Alcamo, coadiuvati dai colleghi del comando provinciale e coordinati dalla Procura del capoluogo, aveva svelato un vorticoso passaggio di mazzette e un giro di inquietanti di raccomandazioni per aggiudicarsi l’agognato posto fisso. L’ordinanza di custodia cautelare era stata eseguita nei confronti di 14 persone. A finire in carcere, quello che per l’accusa, era ritenuto il principale organizzatore del sistema, un vigile del fuoco di Alcamo in servizio a Catania, Giuseppe Pipitone, che faceva parte di una sottocommissione d’esame. Tre erano finiti ai domiciliari, per dieci obbligo di dimora. Nelle scorse settimane lo stesso giudice ha provveduto a revocare la misura dei domiciliari a Francesco Renda, agente di polizia, accogliendo l’istanza dei suoi legali, gli avvocati Vincenzo Catanzaro e Francesco Galati, e di seguito il gip aveva revocato il provvedimento di obbligo di dimora al segretario generale Usip Vittorio Costantini, difeso dall’avvocato Claudio Congedo.

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