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Alcamo, rinasce l’associazione contro il racket e l’ usura

Ieri l'iscrizione nel registro ufficiale. Cocuzza: «Mi piacerebbe che si partisse con un rinnovato spirito. Nel tempo queste iniziative si sono un po' appiattite e spente»

Il prefetto Filippina Cocuzza con i rappresentanti delle forze dell’ordine e dell’associazione

«Vorrei che questa iscrizione potesse essere una svolta per le associazioni antiracket ed antiusura. Mi piacerebbe che si partisse con un rinnovato spirito, perché queste associazioni, nate nel solco dell’esperienza di Tano Grasso, nel tempo si sono un po’ appiattite e spente». A parlare è il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, che ieri mattina, alla presenza dei vertici delle forze di polizia e dei responsabili dell’Associazione Antiracket ed Antiusura di Alcamo, ha formalizzato l’iscrizione nell’apposito registro prefettizio, dell’associazione.

Nel corso del suo intervento il prefetto ha evidenziato come sia rilevante la funzione dell’associazione oggi - riconosciuta ed iscritta nell’apposito elenco, indicandola quale punto di riferimento per la città e il suo territorio. «Svolgete un ruolo sociale fondamentale. Chi è vittima di usura non va subito dalle forze dell’ordine, perché serve molto coraggio per muoversi in questo solco. Viceversa, se l’associazione riesce a sensibilizzare e attirare chi si trova nelle mani di estorsori e usurai, verosimilmente si riescono a creare quei rapporti di fiducia tali da far prendere coraggio alle vittime e arrivare alla denuncia».

L’iscrizione è un segnale importante per il territorio di Alcamo. «Veniamo fuori da un momento di grave crisi economica – ha detto il prefetto. L’usura in particolare è quella che maggiormente ha colpito le famiglie in difficoltà che per questo si sono ritrovate a chiedere dei prestiti. Importante in questo particolare momento è capire cosa si muove intorno al territorio nel quale operiamo».

Sia il questore Salvatore La Rosa, che il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Fabio Bottino, hanno sostenuto che l’unica alternativa affinché ci si possa affrancare dal gioco dell’usura e delle estorsioni è la denuncia. Ma al momento sono davvero poche, nonostante polizia, carabinieri e guardia di finanza siano presenti sul territorio. Così come hanno ribadito i vertici dell’Associazione Antiracket e Antiusura di Alcamo. «Al momento sono solo un paio le persone che si sono rivolte a noi ed hanno denunciato», hanno detto.  L’associazione sta seguendo un imprenditore di Alcamo che ha ottenuto un appalto in Toscana ed ha avuto problemi.

«Ma facciamo di più – ha detto il presidente Salvatore Di Leonardo –, ho già accompagnato alcuni imprenditori di Alcamo che hanno preso degli appalti in città e fuori dalle forze dell’ordine per fargli sapere che stavano iniziando a lavorare». Insomma, per Di Leonardo e compagni, «prevenire» è molto importante in questi casi. «Sono contento – dice il sindaco Domenico Surdi - che l’associazione, quale presidio di legalità, sia entrata a far parte del registro prefettizio, Rappresenta il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni con la presidenza di Salvatore Di Leonardo».

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