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Concorsi truccati, un vigile del fuoco a capo dell'organizzazione: 3.500 euro per essere promossi

Vigili del fuoco e sindacalisti. Sarebbe stata questa la base del sistema di corruzione intorno ad alcuni concorsi per assunzioni proprio nei vigili del fuoco, nella polizia di Stato e nella polizia penitenziaria.

Un vigile del fuoco a capo dell'organizzazione

Secondo l'inchiesta della Procura di Trapani, ed eseguita dai carabinieri di Alcamo che hanno portato a termine l'operazione con una persona in carcere, tre ai domiciliari e 10 con l’obbligo di dimora, a capo dell'organizzazione ci sarebbe stato Giuseppe Pipitone, direttore ginnico sportivo dei vigili del fuoco, attualmente in servizio a Catania e soprattutto membro della commissione del concorso pubblico del 2017 per 250 posti nei pompieri.

Ad aiutarlo, secondo gli investigatori, Alessandro Filippo Lupo, un sindacalista della Uil-Vvff; Vincenzo Faraci, referente e uomo di fiducia che manteneva i contatti con i candidati al concorso provenienti dal Veneto; Vittorio Costantini, che invece manteneva i contatti su Roma.

Pipitone, avrebbe creato un sistema, con base ad Alcamo, attraverso il quale dietro il pagamento di denaro interveniva, o comunque prometteva di farlo, in alcuni concorsi ed in particolare in quelli riguardanti i vigili del fuoco. Il pompiere, sfruttando, sia le sue conoscenze all’interno dell’amministrazione di cui fa parte, e il fatto di essere stato nominato in una delle sottocommissioni d’esame per le prove psico-motorie, si sarebbe impegnato a "sponsorizzare" alcuni candidati nelle diverse prove, ma anche a preparare fisicamente chi aveva pagato determinate somme.

"Accanto alla figura di Pipitone - scrive il gip -, poi sono emersi altri soggetti che, a vario titolo hanno contribuito al conseguimento del risultato promesso".

Il tariffario

Nel corso di una perquisizione, il 29 maggio del 2019, all’interno del garage di Pipitone, nascosta sotto alcune uniformi fu trovata una busta gialla con all’interno denaro contante per circa 7.200 euro, e un foglio di carta denominato “Elenco discenti (Pipitone)”: una sorta di promemoria, con accanto a ciascun nominativo gli importi di denaro versati da ognuno.

Tutti i nominativi menzionati nel foglio risulteranno poi, al termine del concorso, idonei all’ingresso nella fila del corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Ogni candidato pagava in media 3.500 euro per la preparazione atletica al concorso e per essere poi "segnalato" alle commissioni.

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