L'ultimo appello lo aveva lanciato venerdì scorso. Ma da allora la situazione è tristemente la stessa. Baldo Valenza, 44 anni, ingegnere trapanese residente a Torino dal 2007, sta facendo di tutto per rintracciare la moglie che da quasi 20 giorni è in Ucraina. Ma l'unica voce che sente ogni volta che prova a chiamarla al suo cellulare è quella della segreteria. Di Yuliia Prodan, 36 anni, dipendente di una Rsa, non si hanno notizie da oltre un mese, ovvero da quando è partita per l'Ucraina per rivedere i familiari dopo due anni di lontananza a causa del Covid. Era il 17 febbraio quando ha raggiunto Mariupol che di lì a poco sarebbe diventata una delle città più bersagliate dall'esercito russo. "Purtroppo non ci sono novità", risponde Baldo Valenza alla domanda se da venerdì scorso fosse cambiato qualcosa. L'ingegnere trapanese trascorre le sue giornate nell'ansia. L'ultima volta che ha parlato con la moglie era il 2 marzo: “Mi aveva detto che lì andava tutto bene, sono però certo che mentisse per non farmi preoccupare". Da quasi 20 giorni il telefono della moglie non squilla nemmeno e nemmeno i suoceri sono raggiungibili. Poche ore prima quell'ultima conversazione, Yuliia aveva trovato riparo in una cantina dove aveva trascorso la notte insieme alla nonna, mentre si sentiva il fragore dei bombardamenti all'esterno. Adesso Baldo non fa altro che sperare di risentire la sua voce.