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"Addio zio Ciccio": morto lo storico panellaro di Marsala Francesco Messina

Francesco Messina, conosciuto come zio Ciccio, panellaro di Marsala

È morto lo zio Ciccio. Marsala piange la scomparsa di Francesco Messina, storico panellaro molto conosciuto grazie al suo chiosco all'ingresso del mercato. 

Lo zio Ciccio, aiutato dalla moglie Maria, ha venduto panini con le panelle non solo ai turisti ma anche a intere generazioni di marsalesi. La notizia della sua mortesi è diffusa sui social e in pochi minuti si sono moltiplicati i messaggi di dolore e di cordoglio.

«Ci ha lasciati lo zio Ciccio, "Mister Panella", uno dei personaggi più amati della Marsala che non c’è più - scrive il farmacista marsalese Piero Pellegrino che lo ha incontrato recentemente -. Ora renderai gioiosi angioletti e cherubini, che delizieranno il loro palato con le tue squisite panelle…». Pellegrino posta anche un suo pensiero, pubblicato tempo fa, in cui racconta la storia dello storico panellaro di Marsala. «Personalmente - scrive - collego i primi ricordi col pane e panelle agli anni delle elementari, quando, prima di entrare a scuola entravo al mercato e andavo al chiosco dello "zio Ciccio" a comprare un panino piccolo, quello da cinquanta lire, che teoricamente doveva essere consumato alla ricreazione ma che regolarmente veniva lentamente "sminuzzato" e divorato prima del suono della campanella! Era un appuntamento fisso, quotidiano, quasi una droga che mi ha accompagnato negli anni: ancora oggi quando addento una panella torno indietro nel passato e come in un dejà vu, torno a vivere i miei ricordi. E' come se ad ogni panella fosse legato un ricordo, un istante della mia esistenza. Sacralità, sinestesia di sapori e profumi antichi».

Tanti i commenti di cordoglio su Facebook. «Mi dispiace tantissimo per la perdita di zio Ciccio - scrive Patrizia Internicola -. Svolgeva il suo lavoro con tanto amore e passione».  «Un grande, una persona dolcissima, possa riposare in pace», commenta Giacomo Safina.  «Era un'istituzione, passando dal mercato la tentazione era sempre fortissima, quell'odore di frittura, quei panini morbidi e le dorate meraviglie delle panelle», scrive Gaspare Buscemi.

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