I romeni accusati di aver accusati di aver ucciso Luigi Loria, 28 anni, hanno fornito la loro versione al giudice. Dagli interrogatori di garanzia, davanti al gip di Marsala Sara Quittino, di due dei tre romeni (i due maggiorenni) fermati, ieri, dalla polizia per la rissa sfociata, giovedì sera, intorno alle 23.30, nel centro di Marsala, nell’omicidio del 28enne marsalese Luigi Loria, sono emersi, oggi, altri particolari sul delitto e sui motivi che l’hanno causato.
I due fermati, su consiglio del loro legale, l’avvocato Vincenzo Forti, non si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, fornendo la loro versione dei fatti. Hanno spiegato che i litigi tra il loro gruppo familiare e quello dei Loria erano iniziati circa un mese fa, perché alcuni tra i marsalesi si sarebbero intrattenuti sotto casa loro, in una stradina vicino piazza della Repubblica, fino a tarda notte, bevendo alcolici, facendo baccano e persino urinando sul portone d’ingresso dei romeni. E alle proteste di questi ultimi, i marsalesi avrebbero replicato, sempre secondo la versione dei due romeni, con sberleffi, insulti e minacce di morte.
E giovedì sera, quando il 38enne Constantin Tapu ha incontrato alcuni dei Loria in via Curatolo, avrebbe riaperto il discorso, ammonendoli a non farlo più. Per questo, sarebbe stato aggredito e selvaggiamente picchiato. Lui ha, quindi, chiesto aiuto al figlio e ad un nipote. E uno dei due, Ion Nadoleanu, di 20 anni, ha sferrato due coltellate, una al collo e l’altra allo sterno, a Luigi Loria, poi deceduto, nella notte, al Pronto soccorso dell’ospedale «Paolo Borsellino». Al giudice, Nadoleanu ha detto che non era sua intenzione uccidere, ma fermare il pestaggio del familiare. Ammettendo le sue responsabilità, Nadoleanu ha detto che dopo avere ferito al collo Loria, lo ha colpito «accidentalmente» allo sterno scivolando sul basolato della strada.
Al termine degli interrogatori, l’avvocato Forti si è associato alla richiesta della Procura di confermare la custodia cautelare in carcere. «Ciò anche nell’interesse dei miei assistiti» ha spiegato il legale. Per i tre romeni (il 16enne sarà interrogato lunedì davanti il giudice del Tribunale per i minorenni di Palermo), le accuse a vario titolo contestate sono rissa, omicidio volontario e porto abusivo di arma da taglio. Per Giuseppe e Katia Loria, di 26 e 20 anni, fratello e sorella dell’ucciso, anche loro fermati, l’accusa è rissa aggravata.
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