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Mafia, caccia a Matteo Messina Denaro in Sicilia: raffica di perquisizioni, nel mirino presunti fiancheggiatori

Controlli della polizia in sette comuni della Sicilia occidentale, da Castelvetrano a Santa Margherita Belice. Indagini su personaggi considerati vicini o contigui alle famiglie mafiose trapanesi e agrigentine

L'immagine del volto di Matteo Messina Denaro, ripresa da una telecamera di sicurezza e trasmessa dal Tg2

Caccia a Matteo Messina Denaro. Decine di perquisizioni da questa mattina sono condotte dalla polizia in varie zone della Sicilia con l'obiettivo di individuare dove si nasconde il boss numero uno di Cosa Nostra, latitante dal 1993.

I controlli sono stati disposti dalla Dda di Palermo con l'impiego di circa 150 agenti delle squadre mobili di Palermo, Trapani e Agrigento, supportati dagli uomini del Servizio centrale operativo e dei reparti prevenzione crimine di Sicilia e Calabria.

Sono 20 i destinatari delle perquisizioni e sette i comuni coinvolti nei controlli: si tratta di Castelvetrano, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Partanna, Mazara del Vallo, Santa Margherita Belice e Roccamena.

Nel mirino degli agenti una serie di soggetti sospettati di essere fiancheggiatori del superlatitante e di personaggi considerati vicini o contigui alle famiglie mafiose trapanesi e agrigentine. Tra i 20 destinatari dei decreti di perquisizione ci sono anche soggetti già condannati per associazione a delinquere di tipo mafioso.

Matteo Messina Denaro, le ultime notizie

Il nome di Matteo Messina Denaro nel corso dell'ultimo mese è tornato ad alimentare i fatti di cronaca. Il primo caso è il blitz in un ristorante dell'Aja con cui la polizia giudiziaria pensava di aver rintracciato il boss. Agli olandesi era, infatti, arrivata una segnalazione dall'Italia secondo cui Messina Denaro aveva programmato un incontro nel ristorante Het Pleidooi, insieme ad altre due persone. In realtà non era lì come ha confermato la prova del Dna sull'uomo sospettato di essere il latitante - Mark L. di Liverpool, che si era recato in Olanda col figlio per assistere al Gran Premio.

Al nome di Messina Denaro è legata anche la sentenza del gup di Palermo con cui la scorsa settimana ha condannato complessivamente a 70 anni di reclusione 8 degli 11 imputati al processo a presunti esponenti della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, considerato "feudo" del superlatitante.

Messina Denaro è tornato al centro della cronaca anche ieri, quando il Tg2 ha pubblicato l'immagine del suo viso, ripreso da una telecamera di sicurezza. Le immagini sono state registrate da una telecamera in strada in provincia di Agrigento e risalgono al 2009. Sono le uniche che inquirenti e investigatori hanno dal 1993. Il video è nelle mani degli investigatori della Direzione centrale anticrimine della Polizia, pochi secondi in cui si vede un suv blu che percorre una strada sterrata in piena campagna. A bordo ci sono due persone: l'autista e, sul sedile del passeggero, un uomo stempiato e con gli occhiali che secondo investigatori e gli inquirenti potrebbe essere proprio Matteo Messina Denaro.

Sarà davvero così? C'è chi dice che il boss sia a Dubai, o in Marocco, o che sia sempre rimasto in Sicilia, ma c'é anche chi sostiene che possa addirittura essere morto. Le indagini intanto non si fermano e lo dimostrano le perquisizioni di questa mattina.

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