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Caso Denise, il legale: "L'inchiesta ha ripreso vigore, siamo fiduciosi"

Piera Maggio con la figlia Denise Pipitone

“Dopo 17 anni l’inchiesta si occupa dello stesso nucleo familiare e ha ripreso vigore dopo essere finita nel binario morto. Siamo fiduciosi nella nuova inchiesta della Procura di Marsala e nell’operato di inquirenti molto capaci, anche se siamo consapevoli che la strada sarà ancora lunga e che dovrà essere raggiunta una soglia probatoria importante. Speriamo che ci siano i presupposti per arrivare a una sentenza di colpevolezza che sveli la verità”. Lo ha detto Giacomo Frazzitta, l’avvocato di Piera Maggio madre di Denise Pipitone a “Gli Incontri del Principe” al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio intervistato dall’inviato speciale de “Il Giornale” Stefano Zurlo.

“Ultimamente abbiamo avuto tre segnali importanti – dice Frazzitta – e come studio legale e li abbiamo forniti alla Procura. Dietro questa storia però c’è un’omertà forte. Toccare un bambino è ripugnante anche per gli ergastolani ed è inspiegabile che a Mazara ci siano ancora pochi elementi da portare in Procura. L’aspetto mediatico comunque è stato fondamentale per riaprire questo caso scoppiato il 1° settembre di 17 anni fa, una mattina come tante”.

“Sicuramente chi ha rapito Denise non viene da lontano, non è persona sconosciuta che rapisce una bimba sotto casa sua. Se ci fosse stato un ladro di bambini che ha scelto a caso cambierebbe lo scenario ma non abbiamo avuto questa percezione fin da subito - ha detto Piera Maggio, la mamma di Denise, è intervenuta via Skype perché costretta in Sicilia da un grave problema familiare -. Abbiamo pensato subito che sapesse chi fosse Denise, facendoci del male perché era l’unico elemento che poteva far sì che una mamma potesse avere un dolore così grande“. Piera Maggio dice di non essere animata da vendetta ma da sete di giustizia “e credo ancora nella giustizia e non abbiamo mai perso la speranza di riabbracciare Denise”.

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