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Mafia, altri 5 anni di domiciliari per l'anziano boss marsalese Antonino Bonafede

Antonino Bonafede, anziano "uomo d'onore" della vecchia Cosa Nostra di Marsala, rimarrà in detenzione ai domiciliari per altri cinque anni.

L'anziano "capo famiglia", oggi 86enne, è il padre dell'ex latitante Natale, quest’ultimo condannato all’ergastolo per omicidi commessi nei primi anni ’90 su ordine della Cupola allora capeggiata da Totò Riina. Antonino Bonafede è stato già condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso. Dal 2017 sta scontando la pena definitiva per 416-bis in detenzione domiciliare a causa di alcune gravi patologie che lo affliggono. Adesso è stato colpito da un nuovo provvedimento giudiziario che conferma la detenzione ai domiciliari fino al 2026.

Dalle ultime indagini sulla mafia trapanese, effettuate dal ROS dei Carabinieri, è emerso che, dopo gli arresti dei Capi famiglia Rallo, i fratelli Antonino e Vito Vincenzo, nel 2009 la reggenza della "Famiglia" marsalese è stata affidata ad Antonino Bonafede, detto "zio Nino". L'uomo era ritenuto  una garanzia anche in virtù dei precedenti rapporti di massima collaborazione con lo storico Capo Mandamento di Mazara del Vallo, Vito Gondola, con il quale venivano organizzati i summit mafiosi.

In virtù un’ulteriore condanna definitiva per violazioni agli obblighi imposti ai condannati mafiosi, il Tribunale di Marsala, a seguito dell’inammissibilità del ricorso dell’imputato dichiarato dalla Corte di Cassazione nel febbraio di quest’anno, ha confermato il termine della detenzione domiciliare al 2026.

Il provvedimento del Tribunale è stato notificato dai Carabinieri presso l’abitazione del condannato.

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