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Stupro a Tre Fontane, il padre della vittima: "Difficile scoprire tutto e subire il processo pubblico"

A due giorni dagli arresti, parla il padre della 18enne che ha denunciato di essere stata violentata da quattro giovani in una villa della borgata marinara di Tre Fontane, nel Trapanese.

L’uomo, che è affetto da cecità, interviene con un lungo post sui social, dopo le polemiche sollevate dal fatto di avere inizialmente definito dei «bravi ragazzi» gli arrestati, salvo poi sostenere la figlia nella sua scelta di presentare denuncia. «Ancora oggi, con sdegno, devo dire che questa versione dei fatti non la conoscevo e sono stato all’oscuro di tutto perché mia figlia non sempre si è aperta completamente, forse per paura», scrive l’uomo.

Il papà della ragazza, rivolgendosi a quanti hanno commentato duramente sui social le sue dichiarazioni, scrive: «Voi non sapete cosa ha significato per me scoprire tutto. Dopo il processo pubblico, cioè quello del vostro giudizio, mi attende anche quello all’interno delle istituzioni. Tutto ciò vi sembra una cosa facile?».

In un primo momento il padre della ragazza aveva appreso in modo sommario dalla figlia, arrivata a casa a notte fonda, cosa era accaduto. Ecco perchè ha telefonato a uno dei quattro presunti violentatori per incontrarlo. Il giovane, invece, si è presentato con gli altri tre indagati (due erano amici del figlio sin dall’infanzia).

«Mi hanno raccontato - spiega - la loro versione dei fatti, cioè che non avevano fatto nulla di male a mia figlia, e io ci ho creduto e così mi sono fatto accompagnare dai carabinieri. Ecco perché quelle prime dichiarazioni. Poi, una volta a casa, mia figlia ha avuto modo di raccontarmi quanto successo e ho avuto modo di conoscere bene tutta la storia e così sono andato di nuovo dai carabinieri e ho messo a verbale che mia figlia aveva fatto bene a denunciare. Tutta la famiglia è al suo fianco».

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