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Pantelleria isolata da 10 giorni senza cibo, carburante e ossigeno

Il bancone vuoto di una macelleria

Le prime ad abbassare le saracinesche sono state alcune macellerie. Ma nei negozi mancano le uova, le patate, alcuni generi alimentari, latte. Quello che rimane della frutta ormai è poca cosa.

Pantelleria è ancora una volta in ginocchio perché isolata via mare. È da martedì 1 dicembre che i traghetti non raggiungono l'isola. Fermi a Trapani sono rimasti il "Paolo Veronese" e il "Lampedusa". Le condizioni meteo marine nel Canale di Sicilia in questi giorni sono state pessime tranne che in alcune "finestre" che non sono state adeguatamente sfruttate come avveniva in passato.

Ormai non c'è più concorrenza e sono finiti i tempi in cui la "Traghetti delle isole" cercava, con il comandante Cavasino di "rubare" un viaggio al maltempo e alla Siremar per servire quelle che erano le esigenze dell'isola e degli isolani. Fermi a Pantelleria sono rimasti i pacchi accettati dall'ufficio postale e tra questi quelli con i prodotti pregiati dell'isola, moscato, passito, capperi, ordinati da tutta Italia. L'SDA ha smesso di accettare pacchi perché non possono partire dall'isola. Scarseggiano le bombole di gas, non arriva il carburante, le bombole di ossigeno per l'ospedale e le farmacie. Fermi a Trapani ci sono decine di camion in attesa di potersi imbarcare per portare nell'isola le derrate alimentari, fermi numerosi passeggeri che dovevano raggiungere l'isola con la loro macchina. Per fortuna, anche se in regime ridotto, viaggiano ancora gli aerei.

L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola, edizione di Trapani

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