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«Liberate i nostri pescatori. Subito». Questo l’appello lanciato dal segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri per l’immediata liberazione dei diciotto pescatori (otto italiani, sei tunisini, due senegalesi e due indonesiani) detenuti nel carcere di el Kuefia, a 15 km sudest di Bengasi, dopo che lo scorso primo settembre era stati sequestrati a 35 miglia dalle coste libiche, insieme ai due motopesca «Medinea» e «Antartide».
Nel corso dello stesso video-collegamento, Bombardieri, Mantegazza e Mammucari hanno annunciato alcune iniziative congiunte per sostenere concretamente, visto il momento drammatico, le famiglie dei diciotto pescatori; le tre sigle garantirebbero complessivamente circa 1.500 euro per ogni famiglia dei marittimi detenuti.
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