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Finte assunzioni per ottenere soldi pubblici: sequestro da un milione di euro a Trapani

Beni per un valore di circa un milione di euro sono stati sequestrati a 5 soggetti, ritenuti responsabili di concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Dalle indagini è emerso che gli indagati, utilizzando ditte operanti solo “su carta”, avevano fittiziamente assunto 241 persone, per lo più di provenienza nordafricana (accusati di concorso nella truffa in parola), in prossimità della scadenza del permesso di soggiorno, allo scopo di percepire indebitamente le indennità a favore del reddito. I finti lavoratori, a loro volta, si impegnavano a versare ai titolari delle ditte fittizie la metà del valore di tali indebite indennità quali, ad esempio, quella per la disoccupazione, pur non avendo mai lavorato nemmeno per un giorno. In totale sono 246 le persone indagate.

In particolare, sono stati individuati:

-  3 imprese edili ed 1 agricola, tutte attive solo “su carta” (e dunque prive di sede reale, mezzi ed attrezzature), riferibili a tre soggetti del luogo (tra cui l’indagato principale).

- un soggetto di origini tunisine, che reclutava connazionali-falsi lavoratori.

Inoltre è emersa l'attività di un consulente del lavoro che inviava  false comunicazioni all’INPS per assunzioni e licenziamenti e si occupava do stipulare contratti fittizi di locazioni di terreni, generando l’erogazione di indennità a sostegno del reddito non dovute. La metà del valore di queste indennità, percepite dai finti lavoratori, veniva restituita ai titolari delle ditte fittizie, in cambio della regolarizzazione della loro posizione sul territorio nazionale, derivante dalla stipula di brevi contratti di lavoro.

Il sequestro preventivo dei beni è stato eseguito dai carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro – Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trapani, dopo l'attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala.

 

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