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Corruzione, condannato funzionario della Regione Siciliana

Il Gup del tribunale di Palermo Maria Cristina Sala ha condannato col rito abbreviato a 3 anni e 4 mesi il geometra Giacomo Causarano, funzionario dell’assessorato regionale all’Energia, imputato di corruzione.

L’uomo è coinvolto nella vicenda che aveva portato agli arresti di Vito Nicastri, il cosiddetto "re dell’eolico", e di Paolo Franco Arata, sedicente responsabile del centrodestra per l’ambiente, molto vicino alla Lega. Nell’indagine della Dia di Trapani, coordinata dalla Dda di Palermo, sono coinvolti anche i figli dell’imprenditore di Alcamo (Trapani) Manlio Nicastri, e di Arata, Francesco Paolo, pure loro finiti ai domiciliari come lo stesso Causarano e l’ingegnere Alberto Tinnirello, dirigente dell’assessorato regionale.

Questi ultimi, secondo Nicastri padre, per agevolare i programmi di Vito Nicastri (che ha confessato) e Paolo Arata, avrebbero diviso una tangente, promessa nell’importo di mezzo milione di euro ma versata solo per centomila. Il giudice Sala ha accolto le tesi dei pm Paolo Guido e Gianluca De Leo. Causarano, difeso dagli avvocati Cinzia Pecoraro e Paolo Grillo, farà appello.

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