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Trapani, a Monte Cofano una marcia contro la devastazione degli incendi

Una marcia alle pendici di Monte Cofano, nel Trapanese, per dire "basta" agli incendi. Si parte alle 17 di domenica 9 agosto dalla via Frassino, lungo il golfo di Macari, proprio nel versante di Monte Cofano devastato dall'incendio divampato nella sera de 30 luglio e che ha finito col bruciare praticamente metà montagna.

Il CAI Sicilia ed il CAI di Erice hanno aderito all'appello lanciato da LegambienteSicilia, Agesci, AnciSicilia, Flai Cgil Sicilia e Coldiretti Sicilia contro i continui incendi che stanno devastando l'isola. Monte Cofano, devastato da un terribile rogo a fine luglio, è stato scelto come simbolo per la manifestazione. Pochi giorni dopo un altro incendio ha distrutto il bosco di Montagna Grande, uno degli ultimi polmoni verdi rimasto in provincia di Trapani.

Davanti a questa preoccupante escalation il presidente del CAI Sicilia Francesco Lo Cascio ed il referente della sottosezione del CAI di Erice Vincenzo Fazio hanno lanciato un appello a tutti gli iscritti al Clup Alpino Italiano, chiedendo loro di partecipare numerosi alla mobilitazione.

“ Il CAI Sicilia – ha dichiarato il presidente Francesco Lo Cascio - aderisce alla marcia di domenica 9 agosto a Monte Cofano per sensibilizzare tutti i siciliani nella lotta contro il ripetersi dei gravi e devastanti incendi su tutto il territorio regionale, tanto da assumere, ormai, tutti i contorni di un’attività criminale premeditata e scientemente portata a compimento con particolari condizioni climatiche. La perdita di migliaia ettari di boschi con lo sterminio sistematico della fauna, nonché la distruzione del suggestivo paesaggio della nostra isola e la conseguenziale accelerazione dei processi di dissesto idrogeologico, non possono lasciarci indifferenti! Occorre che tutti i siciliani prendano coscienza che l'assassinio dell’ambiente non può che tradursi in una perdita incalcolabile, non solo ecologica ma anche economica per il venir meno di tutte quelle caratteristiche attrattive della nostra bella e sfortunata Sicilia”.

Il presidente del CAI Sicilia Francesco Lo Cascio esorta i propri iscritti ad una massiccia partecipazione. Sottolinea anche come il CAI Erice e Agroericino, per competenza territoriale su Monte Cofano e Montagna Grande, già nell'agosto 2017, a seguito di un catastrofico rogo doloso sul Monte Erice, dove il CAI ha la sua sede, aveva presentato al governo Crocetta, tramite gli organi di competenza, uno studio preliminare AIB - Anti Incendio Boschivo - dove si puntava all'impiego di nuove tecnologie di derivazione militare per il presidio a la videosorveglianza del territorio.

Il reggente del CAI Erice Vincenzo Fazio aveva anche illustrato il progetto, già presentato al Comune di Erice e Demanio Foreste di Trapani, per candidare la montagna ericina come sito sperimentale, di un complesso sistema di monitoraggio e telerilevamento delle aree boschive.

“Nell’agosto 2017, dopo l’ultimo grande incendio che ha devastato Erice, come Club Alpino Italiano – ha ricordato Vincenzo Fazio - ci siamo mossi per elaborare studi e per stimolare gli enti ed organi di competenza a valutare l'adozione di nuovi e più efficaci sistemi di prevenzione AIB, con l’ausilio e l’impiego di moderne tecnologie. Lo studio presentato dal CAI di Erice e Agroericino – ha continuato Fazio - prevede l'impiego di sistemi integrati di rilevamento satellitare e videosorveglianza sia a terra con sensori e telecamere fisse, sia di avvistamento dall'alto tramite droni vincolati a filo (di derivazione militare) , che possono presidiare e spostarsi velocemente su pick up in tutte le aree sensibili del trapanese, presidiandolo anche da altri reati quali le discariche abusive. Lo studio del CAI Erice è stato realizzato in collaborazione con dati tecnici forniti dal Centro di ricerche tecnologiche dell' Università di Udine, che da anni opera con efficacia sul monitoraggio delle Alpi e di vaste aree industriali in Italia”.

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