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Aveva lo stesso nome di uno scafista: tunisino assolto e scarcerato

La Corte di Assise di Trapani, presieduta dal dott.Agate, ha assolto Bouanzi Bilel, tunisino di 35 anni, dalla gravissima accusa di essere un trafficante di uomini ed un contrabbandiere. La vicenda nasce in seguito ad uno sbarco avvenuto nel settembre del 2017 a Mazara del Vallo.

Precedentemente allo sbarco, la Guardia di Finanza aveva intrapreso un’attività investigativa, proseguita anche nei mesi successivi, che aveva condotto alla individuazione di un gruppo di soggetti che avevano creato una organizzazione che si occupava di raggruppare i migranti ai quali, dietro pagamento di circa 2000 euro, veniva garantito il tragitto dall’Italia alla Tunisia. L’organizzazione, come in molti altri casi, caricava sugli stessi natanti beni di contrabbando (in questo caso sigarette).

Nello sbarco in questione, però, il gommone subiva un'avaria e i migranti, in mezzo ai quali si celavano anche gli scafisti, venivano soccorsi, identificati e rimpatriati. Successivamente, dopo essere riuscito ad arrivare con un altro viaggio in Italia, Bouanzi Bilel veniva arrestato perché nel corso delle intercettazioni emergeva come uno degli scafisti venisse identificato con il suo nome. Gli altri imputati decidevano di essere giudicati con il rito abbreviato, mentre Bilel Bouanzi, difeso dagli avvocati Giuseppe Pinella, Federica Pitarresi e Antonella Antonelli, chiedeva proclamandosi innocente, di affrontare il dibattimento.

Nel corso del processo, effettivamente, emergeva grazie ad una perizia sulle intercettazioni richiesta dalle parti e disposta dalla Corte, oltre che alla testimonianza di un altro passeggero che aveva viaggiato con l’imputato su quel gommone, come il componente dell’associazione a delinquere fosse altro soggetto il quale portava lo stesso nome dello sfortunato imputato. Proprio per questi motivi, anche il Pubblico Ministero ha ritenuto di dovere concludere per l’assoluzione dell’imputato.

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