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Trasfusione di sangue infetto a Marsala, il ministero dovrà risarcire 360 mila euro

Tribunale di Palermo

La prima sezione civile della Corte d’appello di Palermo ha confermato la sentenza con cui nell’ottobre 2014 il Tribunale condannò il Ministero della Salute a risarcire, con 357.324,19 euro, la vedova di un uomo di Marsala (Giuseppe Vinci) morto il 21 novembre 2010 dopo avere subito, in ospedale, trasfusioni di sangue infetto.

I giudici di secondo grado, rigettando l’appello del ministero, hanno condannato quest’ultimo anche a pagare le spese processuali (5 mila euro). Giuseppe Vinci, costretto ad emotrasfusioni sin dagli anni '70, nel marzo del 2004 venne ricoverato all’ospedale "San Biagio" di Marsala per ematemesi e melena e qui, per la prima volta, gli veniva diagnosticata l’emofilia A grave insieme all’epatite cronica HCV correlata.

Presa coscienza della sua patologia, a fine marzo 2008, chiedeva al Ministero della Salute il riconoscimento dell’indennizzo previsto dalla legge 210/92 e del risarcimento dei danni. E nel febbraio 2010, una Commissione
medica ospedaliera espresse «parere favorevole» al riconoscimento del nesso causale tra l’infermità riscontrata e le trasfusioni di sangue.

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