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Incendio al cimitero di Mazara, è il terzo episodio in un mese

Sono andati in fiamme gli uffici amministrativi del cimitero di Mazara del Vallo. E’ il terzo episodio in poco meno di un mese, dopo uno strano furto e l’incendio dell’auto del neodirettore. Un’escalation su cui indaga la Procura di Marsala che sta scandagliando i contorni che hanno portato al cambio al vertice della gestione dei servizi cimiteriali.

Stamattina - dopo lo stop da lockdown - era prevista la riapertura dell’area, ma all’alba è partito l’intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri. L’incendio si è sviluppato in due stanze: una in cui si trovavano dei computer e un’altra in cui sono stati accatastati dei documenti dati alle fiamme.

Nel corso dell’incursione sarebbero stati bruciati gli elenchi cartacei che riguardano sepolture ed esumazioni, oltre che il furto di alcune batterie necessarie per l’utilizzo degli alzaferetri. Le indagini vengono coordinate dai pm di Marsala, che in queste settimane hanno acquisito i carteggi sulla rimozione dell’ex direttore del cimitero Alberto Gancitano, che negli ultimi mesi aveva scritto numerose diffide in cui contestava all’amministrazione la gestione economica dei servizi cimiteriali.

Al suo posto è stato nominato il geometra Giovanni Pantaleo e lo scorso 28 aprile la sua auto è andata distrutta in un incendio avvenuto in una delle strade che costeggia il cimitero. La fiat Panda dell’uomo era l’unica parcheggiata di fianco il cimitero e - secondo i riscontri eseguiti dalla Polizia - prima di essere incendiata fu spostata di alcuni metri. Il 19 aprile invece dei ladri erano penetrati all’interno del cimitero, rubando due computer, poi ritrovati, e le batterie necessarie per l’utilizzo degli alzaferetri.

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