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Pesca, il crollo del mercato rischia di favorire la malavita

L'emergenza Coronavirus potrebbe seriamente infliggere l'ultimo colpo, quello mortale, alla marineria di Mazara che già da alcuni anni è attanagliata da una crisi che ha certamente diverse concause.

A lanciare l'allarme sono diversi armatori, capitani e pescatori di quella che fino a qualche anno fa poteva certamente esser considerata la più grande marineria del Mediterraneo e che oggi vede la sua flotta peschereccia d'altura ridotta a meno di 70 imbarcazioni ed anche la sua flottiglia di pesca locale si è molto ridotta; nonostante questo la pesca, la sua filiera con tutto l'indotto, rappresenta il settore economico primario a Mazara del Vallo.

Ci sono diversi natanti al momento a pesca negli areali lontani dalla Sicilia, da est ad ovest del Mediterraneo. Quando questi torneranno in porto vi è il serio rischio che il pescato rimanga invenduto essendo chiusi i canali della distribuzione, soprattutto del congelato a bordo (gamberi, triglie e calamari), dalla “GDO” a ristoranti ed alberghi. La richiesta del mercato è crollata di circa il 40%, ed in particolare del prodotto che è considerato il fiore all'occhiello della pesca mazarese, cioè il rinomato gambero rosso pescato a strascico in fondali fino a 700 metri.

L'articolo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia

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