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Revocata la confisca dei beni all'ex vicepresidente di Ance Sicilia Funaro

Pietro Funaro

La Corte d'Appello di Palermo ha revocato la confisca dei beni dell'ex vicepresidente regionale dell'Ance, l'imprenditore di Santa Ninfa, Pietro Funaro. Il provvedimento è stato emesso dai giudici della sezione misure di prevenzione della corte d'Appello di Palermo.

In primo grado i giudici di Trapani avevano disposto la confisca dei beni per un valore di 20 milioni di euro (anche se bisogna ricordare che in realtà una parte di questo patrimonio era stato già restituito a Funaro)e una misura di prevenzione personale, anche questa annullata dal giudizio d'Appello.

L'imprenditore Pietro Funaro assistito dagli avvocati, Paolo Paladino, Giovanni Di Benedetto, Nicola Messina e Santi Magazzù, avverso questo provvedimento del Tribunale di Trapani, ha presentato delle deduzioni ed una memoria, accolta ora dai giudici della Corte d'Appello di Palermo, che hanno revocato la misura cautelare della sorveglianza speciale “perchè nei suoi confronti non si profila pericolosità alcuna” e restitutito il patrimonio che a suo tempo era rimasto confiscato. Il sequestro venne eseguito nel 2014 da polizia e guardia di finanza di Trapani, dopo che il nome dell'imprenditore era emerso nel corso di alcune operazioni antimafia.

La notizia completa nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia di oggi.

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