Tra i 56 italiani rientrati stamattina da Wuhan (Cina) ci sono anche la studentessa castelvetranese, Laura Turdo, 26 anni e il sanvitese Marco Peralta. Quest’ultimo era in Cina per un viaggio di piacere (a 400 km da Wuhan), mentre la Turdo sta frequentando un Master di perfezionamento di Lingua e Cultura cinese. I due siciliani, insieme ad altri 54 connazionali, sono atterrati stamattina con un volo dell’Aeronautica Militare e, dopo i controlli medici, sono stati trasferiti alla caserma Cecchignola per il periodo di quarantena (14 giorni).
«Quando mia figlia mi ha detto “siamo atterrati” è stato il momento più felice di questo lungo periodo vissuto con ansia, preoccupazione e paura» ha detto la mamma Caterina Clemente. L’insegnante di musica ha scelto di vivere in silenzio queste settimane vissute dalla figlia a Wuhan, da quando si è diffuso il coronavirus e sino a oggi, giornata dell’arrivo in Italia della ragazza.
«Io, mio marito Rino, le mie sorelle Daniela e Maria Teresa, l’altra mia figlia Elena, i miei genitori, tutti non abbiamo chiuso occhio in queste interminabili notti – racconta ora Caterina Clemente, che vive a Castelvetrano – anche perché, proprio per il fuso orario, preferivamo sentirci spesso con mia figlia che si trovava da sola in Cina, mentre lì era giorno».
Laura Turdo, sin da quando è scoppiato il caso del coronavirus, ha vissuto chiusa nella sua stanza del Campus universitario CCNU di Wuhan. «Con lei ci sentivamo tramite Wechat – racconta ancora la mamma – nelle videochiamate la vedevo tranquilla e questo ci rincuorava. Ma la paura non è mai mancata in questi interminabili giorni». Sino all’altro ieri notte, quando la figlia le ha scritto in WeChat: “Siamo sull’aereo, fra poco decolliamo verso l’Italia”.
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