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Mafia, ordini pure dai domiciliari: torna in carcere il boss di Favignana D'Angelo

Vito D'Angelo

Il presunto boss di Favignana Vito D'Angelo, accusato di associazione mafiosa, torna in carcere. D'Angelo era stato arrestato lo scorso 5 marzo durante l'Operazione antimafia "Scrigno", condotta dal nucleo investigativo del Comando provinciale di Trapani, nel corso della quale furono tratte in arresto 26 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, estorsione, danneggiamento seguito da incendio e altro, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.

D'Angelo venne ritenuto il vertice di un'articolazione operativa di Cosa Nostra a Favignana, documentata nel corso delle indagini che hanno condotto all'operazione. Il boss fu portato in un primo tempo nel carcere Pagliarelli di Palermo ma poco dopo venne sottoposto al regime dei domiciliari per le sue precarie condizioni di salute.

I militari dell'Arma hanno successivamente avviato una serie di controlli che hanno permesso di scoprire che D'Angelo riusciva a svolgere diverse attività fisiche nonostante lo stato di salute precario, comunicando con persone non autorizzate, violando così le prescrizioni e incontrando più volte soggetti che, a loro volta, avevano già avuto un rilevante ruolo nella pregressa attività investigativa.

D'Angelo inoltre avrebbe ristabilito la comunicazione con gli indagati Francesco Virga e Francesco Peralta, entrambi attualmente sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere.

 

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