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"Voto di scambio mafioso", domiciliari per l'imprenditore D'Aguanno a Trapani

Il Riesame ha disposto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico per uno degli arrestati del blitz "Scrigno" eseguito dai carabinieri di Trapani lo scorso 5 marzo. Si tratta di Ninni D'Aguanno, imprenditore trapanese finito in manette su richiesta della Dda di Palermo con l'accusa di voto di scambio politico mafioso.

L'operazione della Dda di Palermo portò all'arresto di 27 persone tra cui i presunti boss Francesco e Pietro Virga (figli del capomafia Vincenzo, in carcere dal 2001) e l'ex deputato all'Ars Paolo Ruggirello. Il Riesame di Palermo (che in un primo momento aveva rigettato la richiesta di scarcerazione) ha rimodulato la misura cautelare in seguito a un interrogatorio reso dall'uomo oltre un mese fa, durante il quale avrebbe ammesso alcune responsabilità chiarendo le relazioni con alcuni dei coindagati.

In precedenza il Riesame aveva annullato anche gli arresti in carcere per Ivana Inferrera, moglie di D'Aguanno, ex assessore del Comune di Trapani, e candidata non eletta alle regionali 2017. I due sono accusati assieme ai fratelli Virga, Pietro e Francesco, a Leonardo Russo e Michele Alcamo "per avere, in concorso tra loro, Ivana Inferrera, quale candidata alle elezioni regionali siciliane del 5 novembre 2017, e D'Aguanno che agiva nell'interesse del buon esito elettorale della moglie, accettato la promessa di procurare voti.

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