Lungo la costa del trapanese, a Triscina, frazione di Castelvetrano, sono arrivate le ruspe per demolire le case abusive costruite sulle dune. Soddisfatta Legambiente, che ha ringraziato i tre componenti della Commissione prefettizia di Castelvetrano per avere avviato la demolizione di 85 edifici, costruiti dopo il 1976, ossia dopo l'entrata in vigore della legge che fissava l'inedificabilità assoluta nei 150 metri del mare.
"Finalmente a Triscina - dichiarano Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, e Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia - sono arrivate le ruspe per demolire le case abusive costruite sulla duna di una delle spiagge più belle del Mediterraneo, con accanto il Tempio di Selinunte e un sistema naturalistico di grande importanza". "Il lavoro fatto in questi mesi - sottolinea Legambiente - ha segnato una discontinuità netta con il passato, dimostrando che le sentenze di demolizione si possono rispettare e che le ruspe possono entrare in azione".
"Inoltre, il lavoro di analisi delle foto aeree ha permesso di individuare altri 273 immobili che non esistevano nel 1978, e quindi da demolire perché successivi al vincolo di inedificabilità posto dalla Legge Regionale 78/1976, e al contempo è stato definito un piano di demolizioni e di spostamenti di volumetria che può portare a liberare tutta la fascia costiera nei 150 metri dal mare".
"È stato importante in questi mesi resistere a minacce e ricorsi, ribadendo che le leggi vanno rispettate - aggiungono Zanchini e Zanna -. Questa esperienza non si deve fermare e ai candidati sindaci al ballottaggio e al Ministro dell'Interno Salvini, chiediamo un impegno chiaro per continuare questa esperienza e restituire bellezza e legalità ad un territorio che fino ad oggi è stato associato alla mafia e a Matteo Messina Denaro e che invece merita di essere rilanciato e valorizzato". (ITALPRESS)
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