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Mazara, chiede la demolizione della casa per evitarne il pignoramento

I familiari, con i quali è in guerra da anni per la spartizione dell'eredità paterna, gli vogliono pignorare la casa, ma lui, con una mossa a sorpresa, dichiara che la sua abitazione, costruita a Tre Fontane, frazione balneare di Campobello di Mazara (Tp), è abusiva e "non sanabile" (rientra nella fascia dei 150 metri dal mare ndr). E pertanto ne chiede l'acquisizione al patrimonio del Comune e la demolizione.

Protagonista della vicenda è Francesco Giunta, 68 anni, italo-americano, residente a Campobello di Mazara. "Mi vogliono pignorare la casa? - dice Giunta - Non l'avrò più io, ma non l'avranno neanche loro". A proporre l'atto di pignoramento, davanti il Tribunale di civile di Marsala, per un debito di poco superiore a 18 mila euro, è stata, nel 2014, Angela Martino, 82 anni, seconda moglie del padre di Francesco Giunta.

Tra gli altri creditori intervenuti (quattro in tutto), anche il fratello e la sorella: Vito e Maria Giunta. Adesso, pressoché in coincidenza con l'ultima udienza tenutasi davanti al giudice Filippo Ruggiero del Tribunale civile di Marsala, l'avvocato Francesco Vinci, per conto del suo cliente, ha inviato al Comune di Campobello di Mazara una comunicazione con la quale, sottolineando che è stato lo stesso Ctu nominato dal giudice ad attestare che l'abitazione è abusiva e "non sanabile", chiede l'acquisizione dell'immobile al patrimonio comunale e la successiva demolizione. "Come previsto dalla legge" chiosa il legale.

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