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Strage di Pizzolungo a Trapani: per i pm "tra i mandanti c’è il boss Galatolo"

La stele in memoria delle vittime della strage di Pizzolungo

Il boss palermitano Vincenzo Galatolo, capo mafia del rione Acquasanta di Palermo, deve essere processato quale mandante della strage di Pizzolungo del 2 aprile 1985.

Lo ha chiesto la Procura di Caltanissetta al gip del Tribunale nisseno. A firmare la richiesta di rinvio a giudizio di Galatolo, sono il capo della Procura antimafia di Caltanissetta, Amedeo Bertone, il procuratore aggiunto Gabriele Paci e il pm Pasquale Pacifico.

Vincenzo Galatolo è finito sul banco degli imputati dopo le accuse da parte della figlia. Il 12 febbraio è stata fissata l'udienza preliminare.

Per quella strage nella quale morirono una donna, Barbara Rizzo, ed i suoi due figlioletti di sei anni, i gemellini Salvatore e Giuseppe Asta, si tratta del quarto processo. Il primo si è concluso in via definitiva con l'assoluzione di quegli imputati ritenuti esecutori della strage.

Altri due hanno visto condannati all'ergastolo quali mandanti ed esecutori Totò Riina e il capo mandamento di Trapani, Vincenzo Virga, i mafiosi palermitani Nino Madonia e Balduccio Di Maggio.

I magistrati di Caltanissetta stanno rileggendo atti di altre indagini e verbali rimasti dimenticati proprio su Pizzolungo.

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