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Poliziotto ferito dallo scoppio di una pendrive a Trapani, si fa luce sul mittente

Potrebbe essere ad una svolta il giallo della pendrive scoppiata a Trapani e che ha ferito, un mese fa, l'ispettore di polizia della questura trapanese Gianni Aceto che indagava sul mittente dell'oggetto. Sarebbe stato un cliente dell'avvocato Monica Maragno, destinataria dell'intimidazione, a preparare una chiavetta Usb esplosiva e a inviargliela.

La polizia scientifica, con la collaborazione degli artificieri, ha stabilito che per imbottire il dispositivo sono stati utilizzati 5 grammi di polvere pirica.

Gli investigatori ritengono che l'autore sia da ricercare in una ristretta cerchia di clienti del legale che, pur essendo una civilista che lavora a Trapani, ha operato nel campo delle esecuzioni penali nel palermitano. L'avvocato Maragno ricevette la pendrive, due anni fa, in una busta intestata all'ordine degli avvocati. Insospettitasi per il fatto che il mittente non presentava la comune grafica, consegnò la busta al presidente l'Ordine. Il Consiglio degli avvocati consegnò tutto alla Procura.

Un mese fa, su incarico del pm, l'ispettore Aceto, nel momento in cui ha inserito la pendrive nel pc per visionare il contenuto è stato ferito da una esplosione.

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