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"Diffamò un maresciallo di Salemi": Sgarbi dovrà pagare 2700 euro di multa

Vittorio Sgarbi

Il critico d’arte Vittorio Sgarbi è stato condannato dal giudice monocratico di Marsala, Mariapia Blanda, a 2.700 euro di multa per aver diffamato il maresciallo Giovanni Teri, ex comandante dei carabinieri di Salemi, centro di cui Sgarbi è stato sindaco dal 30 giugno 2008 al 15 febbraio 2012. Condannata a 2 mila euro di multa anche l’ex vice sindaco Antonella Favuzza.

Entrambi dovranno, inoltre, risarcire il danno procurato al sottufficiale dell’Arma, costituitosi parte civile con l'assistenza dell’avvocato Mariella Martinciglio. Il giudice ha stabilito che Sgarbi, difeso dall’avvocato Giovanni Di Giovanni di Caltanissetta, dovrà versare 30 mila euro; Favuzza 5 mila euro. I due, per i quali il pm aveva invocato 9 mesi di reclusione, avrebbero «in più occasioni» rilasciato dichiarazioni «tendenti a gettare discredito sull'operato» del sottufficiale, paventando anche qualche rapporto o conoscenza con Pino Giammarinaro, ex deputato regionale della Dc, corrente andreottiana, poi coinvolto in varie indagini.

Ma la «conoscenza» che il maresciallo Teri avrebbe avuto di Giammarinaro sarebbe legata al suo lavoro: il sottufficiale aveva svolto attività di polizia giudiziaria nell’ambito dell’indagine «Salus Iniqua» e in altre che poi furono alla base del provvedimento sfociato nello scioglimento del Comune di Salemi per infiltrazioni mafiose. Indagini che Sgarbi definì "corrotte perché senza alcun riscontro oggettivo», affermando inoltre che «si trasformano maldicenze e chiacchiericcio in ipotesi di reato».

Nello stesso processo, Sgarbi e Favuzza erano accusati di avere diffamato anche un ex consigliere comunale, Melchiorre Angelo, in passato sostenitore della loro giunta. Ma da questa accusa sono stati entrambi assolti.

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