MAZARA DEL VALLO. Situazione di stallo, per il momento, per la vicenda relativa al sequestro, nella notte tra il 15 e il 16 settembre scorsi, in acque internazionali, del peschereccio mazarese Anna Madre da parte di militari tunisini che hanno condotto l’imbarcazione a Sfax. L'equipaggio continua lo sciopero della fame e l'armatore, Giampiero Giacalone, continua a contestare «il sequestro del motopesca perchè si trovava in acque internazionali, la confisca del pescato congelato a bordo, circa tre tonnellate di gamberi e cento chilogrammi di pesce misto, del valore di circa 40 mila euro, poichè queste specie di pesci non si pescano nelle acque tunisine e l’applicazione dell’ammenda, fissata, peraltro, a una cifra troppo esorbitante: 69 mila euro». Giacalone conclude: «Non siamo recidivi, non abbiamo mai sconfinato nelle acque tunisine e l’unico precedente del comandante dell’Anna Madre, Giacomo Giacalone, un giovane di 30 anni, è quello di avere salvato un gruppo di migranti, tre anni fa, con il natante Padre Pio».