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Blitz antimafia ad Alcamo, il capo della Mobile: i boss condizionavano la politica locale

Fabrizio Mustaro

ALCAMO. L’operazione Freezer ha messo a segno un altro duro colpo contro gli affiliati del boss latitante Matteo Messina Denaro. “L’operazione di oggi ha permesso di scovare il capo mandamento di Alcamo, Ignazio Melodia, che - spiega il dirigente della Squadra Mobile della Questura di Trapani, Fabrizio Mustaro - è anche un esponente di spicco di una vecchia mafia con forti legami con il territorio, che garantiva al super boss latitante di mantenere legami profondi nel Trapanese”.

La famiglia mafiosa di Alcamo s’interessava non solo di estorsioni, ma soprattutto di condizionare la vita politica locale. “In ben due occasioni nel 2012 il sindaco Sebastiano Bonventre - precisa Mustaro - ha ricevuto pressioni da parte di Salvatore Giacalone che chiedeva di ottenere spazio per gli interessi della famiglia mafiosa. Durante le elezioni amministrative del giugno 2016 l’altro affiliato Giuseppe Di Giovanni ha sostenuto la compagna di Alida Maria Lauria, candidata per la lista civica ‘Insieme si può’, anche con delle intimidazioni a mano armata. Ma Lauria non è stata eletta”.

Oltre a gestire gli affari ad Alcamo Melodia teneva sotto controllo gli interessi mafiosi anche nei territori di Castellammare e Calatafimi. “Grazie all’operazione Crimiso del 2012 sono finiti in carcere due esponenti di spicco, ovvero Michele Sottile per Castellamare e Diego Ruggeri per Calatafimi”.

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