ALCAMO. Sono ormai sul conto corrente di Giuseppe Gulotta i sei milioni e mezzo di euro che lo Stato gli ha riconosciuto per 22 anni di ingiusta detenzione.
Per la vittima del clamoroso “errore giudiziario” relativo alla strage della casermetta di Alcamo Marina, il 26 gennaio 1976 quando vennero uccisi a colpi di arma da fuoco due giovani carabinieri, Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta, l’ormai cinquantanovenne muratore e imprenditore edile alcamese, che vive a Certaldo, in Toscana, è stato come uscire dall’inferno per tornare a riveder le stelle.
Circa 13 miliardi delle vecchie lire che dopo 41 anni di disperazione e di difficoltà economiche consentiranno all’ex ergastolano, accusato ingiustamente del tutt’ora misterioso duplice delitto, di assicurare finalmente meritata agiatezza alla moglie Michela e ai figli.
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