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Il furto ai Messina Denaro, si segue la pista dei ladri romeni

CASTELVETRANO. Pur non escludendo a priori alcuna pista (neppure quella di un «messaggio» alla potente famiglia mafiosa), gli investigatori sarebbero orientati a privilegiare l’ipotesi che a saccheggiare giovedì notte la casa rurale del nipote del boss latitante Matteo Messina Denaro siano stati dei ladri.

Forse romeni completamente ignari della «caratura» dei proprietari della casa presa di mira – quella che gli investigatori. Il caso del furto nell’abitazione di campagna di Francesco Guttadauro, «nipote del cuore» del boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro, potrebbe avviarsi a soluzione grazie ai sofisticati mezzi messi in campo dallo Stato per arrivare alla cattura del latitante ricercato dal 1993.

Le impronte dei pneumatici lasciate sulla strada sterrata che conduce all’azienda agricola dei Messina Denaro-Guttadauro potrebbero, infatti, non essere l’unica traccia lasciata dai malviventi. La loro azione potrebbe essere stata immortalata da riprese filmate.

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