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Delitto di Nubia, primo interrogatorio per Madone

PACECO. Nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Emanuele Cersosimo aveva deciso, su consiglio del suo difensore, avvocato Orazio Rapisarda che lo aveva visto in «evidente stato confusionale», di avvalersi della facoltà di non rendere alcuna dichiarazione.

Ora, invece, Antonino Madone, il carpentiere sessantenne accusato di avere ucciso a coltellate la moglie Anna Manuguerra, anche lei sessantenne, è pronto a rispondere alle domande del sostituto procuratore Antonio Sgarrella che conduce le indagini sull’uxoricidio avvenuto il 20 novembre scorso nell’abitazione di via della Speranza a Nubia, frazione del comune di Paceco, alle porte di Trapani, dove viveva la coppia che aveva in corso una causa di separazione.

L’interrogatorio è fissato per le 10.30 di domani nelle carceri di San Giuliano dove il carpentiere si trova rinchiuso dal giorno del delitto. L’avvocato Orazio Rapisarda (nominato dal carpentiere dopo che l’avvocato Massimiliano Sammartano, che già aveva assistito Antonino Madone nell’udienza di separazione dalla moglie, ha rinunciato al mandato), aveva spiegato che nel momento in cui avesse ritenuto che il carpentiere sarebbe stato in condizione di rispondere alle domande che gli sarebbero state poste, sarebbe stato egli stesso a chiedere l’interrogatorio.

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