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Incendio a Pantelleria, chiesto lo stato di emergenza

PANTELLERIA. Ultimi fuochi e situazione quasi totalmente sotto controllo, dopo quasi due giorni, per il grosso incendio divampato sabato intorno alle 18 dal bosco di Montagna Grande, a Pantelleria. Una situazione resa estremamente delicata a causa del forte vento, provocando seri problemi e minacciando frazioni e abitazioni.

In questo momento sono in azione due Canadair, con gli uomini dei vigili del fuoco di Pantelleria. La situazione è sensibilmente migliorata rispetto a ieri, con gli ultimi fuochi accesi nel versante sud.

Dopo aver interessato il bosco di montagna Grande, le fiamme hanno minacciato le località di Rekale, dove sono presenti abitazioni e una cinquantina di persone, le Favare e Cuddia Antalora. Sempre a causa del vento, il fronte dell'incendio ha raggiunto anche la costa, fino a Balata dei Turchi. I vigili del fuoco, schierati a protezione delle abitazioni, hanno registrato anche difficoltà nella zona di Salto della Vecchia, dovute a diverse frane verificatesi lungo la strada.

Il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele, ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza per l'incendio che da tre giorni devasta Pantelleria. «I danni - dice - sono incalcolabili. Siamo di fronte a un disastro ambientale e idrogeologico causato da un atto criminale senza precedenti». Da ieri l'Aeronatica militare e l'azienda elettrica locale hanno attivato un gruppo elettrogeno. Viene così assicurata la prosecuzione delle attività commerciali e vengono mantenuti i servizi essenziali tra cui quelli dell'ospedale.

«È un attacco mirato e programmato». Non ha dubbi il sindaco sul movente che ha indotto gli incendiari a innescare nell'isola un rogo devastante. Il sindaco punta il dito contro un gruppo di «imbecilli» e di «criminali collegati a certe sacche di resistenza», tutti schierati contro l'istituzione di un parco nazionale. Si tratta di un progetto che Gabriele ha lanciato durante il suo precedente mandato, tra il 2009 e il 2010, e che ha ripreso di recente con la presentazione di una richiesta da due mesi all'esame della Regione. La procedura prevede il concerto con il governo nazionale ma, secondo Gabriele, non ci sono problemi perchè «ci sono tutte le condizioni per l'istituzione di un parco». «Anche la popolazione - aggiunge - è d'accordo: capisce che è una grande occasione di sviluppo e di rilancio. Questo coinvolgimento ha fatto nascere comitati spontanei a sostegno del progetto». Se n'è parlato anche in un'assemblea pubblica alla quale sono intervenuti la settimana scorsa i rappresentanti del Parco delle Cinque Terre, con il quale il Comune ha avviato un rapporto di scambio di esperienze.

Ma a Pantelleria l'idea ha suscitato anche resistenze sotterranee. «Probabilmente - dice il sindaco - la presenza di un altro ente che gestisce le risorse del territorio e ne controlla la destinazione ha suscitato fastidi e preoccupazioni. Ma noi siamo pronti, e lo stiamo facendo, a rispondere con denunce aperte e precise. Non ci fermeremo. Anche il sostegno della popolazione è una buona ragione per andare avanti».

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