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Mafia, meno arresti e più sequestri: cambia la strategia

Meno arresti, ma più sequestri. Cambia la strategia nella lotta alla mafia.  Alla politica delle manette è subentrata la politica dell’aggressione al patrimonio di Cosa nostra. Attività certosina, questa, portata a compimento dal cosiddetto «Gruppo di lavoro», composto dalla Divisione anticrimine della questura e dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza che operando, ciascuno per le proprie competenze, costituisce un’arma micidiale nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata. E i risultati parlano da soli.

Istituito nel gennaio del 2011, il «Gruppo di lavoro» ha già sequestrato, nel Trapanese, beni per un valore di oltre 100 milioni di euro. «E’ una sinergia che funziona - dichiara il questore Maurizio Agricola - e che ci consente di attaccare il patrimonio di Cosa nostra, togliendo linfa vitale all’organizzazione mafiosa. Un lavoro - aggiunge il capo della polizia trapanese - che passa attraverso indagini mirate e attività investigative complesse per colpire la mafia e aggredire quel patrimonio che è frutto di attività illecite realizzate con quella imprenditoria collusa e, quindi, non sana».

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