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Rifiuti nel Belice, è scontro con i comuni sulle fatture da saldare

TRAPANI. La “Belice Ambiente Spa” pretende soldi dai comuni a fronte di fatture emesse per il servizio reso e gli enti locali dicono di non aver nulla da pagare. È questo un altro aspetto singolare della questione rifiuti sulla quale in questi giorni si sono riaccesi i riflettori, con l’ultima novità dello stop al servizio deciso dal commissario Sonia Alfano.

I sindaci, per evitare che l’immondizia si accumuli a grandi quantità e rimanga sulle strade, si sono organizzati firmando ordinanze per servizi sostitutivi. Lo ha fatto il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone, in vista anche del Carnevale che riverserà sulle strade del paese migliaia di persone. Giacalone si dice stupito del fatto che «la Regione invia un commissario (l’Alfano) che arriva addirittura a interrompere un servizio».

Anche Salemi è corsa ai ripari con un’ordinanza sindacale, nonostante cinque mezzi della società d’Ambito sono fermi al Ccr di Salemi. Il sindaco Domenico Venuti, quando ieri ha letto sul Giornale di Sicilia che la “Belice Ambiente Spa” pretende soldi dal suo comune, è sbottato: «Io non devo un bel nulla - ha detto - quelle somme vanno in compensazione con tutte le anticipazioni che abbiamo fatto in questi mesi. Si sono dimenticati, forse, di quando mi hanno chiesto di anticipare i soldi per la riparazione dei loro mezzi? E di pagare il gasolio? Noi abbiamo anticipato quasi 500 mila euro».

Presunti crediti vantati dalla società, contestazioni, possibili compensazioni, i pignoramenti che arrivano a pioggia e, intanto, l’immondizia si dovrà pure raccogliere. «Ai miei cittadini chi glielo racconta?» s’interroga Venuti che annuncia posizioni decise: «Non ho amici da difendere e non consentirò a nessuno di fare politica sull’Ato e di specularci».

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