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Il questore di Trapani vieta i funerali pubblici a un mafioso

Sammartano era rimasto coinvolto in due distinte inchieste antimafia: nel 97 in "Progetto Belice" e nel 2010 in "Golem 2"

TRAPANI. Il questore di Trapani, Maurizio Agricola, ha vietato, per ragioni di ordine pubblico, la celebrazione dei funerali pubblici per Filippo Sammartano, 58 anni di Campobello di Mazara (Tp), condannato per associazione mafiosa, deceduto ieri per cause naturali.

Sammartano era rimasto coinvolto in due distinte inchieste antimafia: nel 97 in "Progetto Belice" e nel 2010 in "Golem 2". Dalle intercettazioni effettuate nel corse delle indagini è emerso, tra l'altro, che Sammartano avrebbe pronunciato frasi inneggianti il boss latitante Matteo Messina Denaro.

La scorsa estate si scatenò una bufera sul funerale-show celebrato nel cuore di Roma in onore di Vittorio Casamonica capo del clan omonimo.

Esequie da fiaba: con carrozza d'epoca trainata da 6 cavalli con il pennacchio nero, 12 Suv e limousine, il tutto coronato da una cascata di petali di rosa piovuti dal cielo (con la partecipazione straordinaria di un elicottero privato). Un set cinematografico a tutti gli effetti la cui sapiente regia è rimasta nell'ombra, sconosciuta addirittura al prete che ha celebrato la messa che alla richiesta di spiegazioni è caduto dalle nuvole: le sue competenze - come hanno spiegato anche dal vicariato - sono circoscritte a quanto accade all'interno della chiesa. Non all'esterno, dove l'anonimo «scenografo» aveva posizionato gigantografie del malavitoso e dato il via a musiche evocative (tra l'altro la colonna sonora del Padrino).

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