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Coltivavano marijuana, 3 marsalesi condannati

MARSALA. Sono stati condannati i tre marsalesi che a fine luglio furono accusati dai carabinieri di essere i coltivatori di una piantagione di canapa indiana (oltre trecento arbusti alti più di un metro e mezzo) scoperta in contrada Dammusello. A un anno e mezzo di carcere ciascuno sono stati condannati Vito De Vita, di 38 anni, e Stefano Ciaramida, di 56, entrambi con precedenti in materia di stupefacenti.

Il primo, in passato arrestato anche per tentata estorsione, detenzione di cocaina e munizioni, è figlio del boss mafioso marsalese Francesco De Vita, che in carcere sta scontando l'ergastolo per la guerra di mafia del 1992 (il 15 giugno '92, a "Porticella", fu uno dei componenti del gruppo di fuoco che uccise l'anziano "Vanni" Zichittella, il cui figlio Carlo, prima di pentirsi, era entrato a far parte della "Stidda"). Vito De Vita e Stefano Ciaramida, che in luglio furono arrestati, sono stati condannati dal giudice delle udienze preliminari Annalisa Amato. Il processo si è svolto con rito abbreviato. Sempre davanti al gup, aveva scelto di patteggiare, invece, il figlio di Stefano Ciaramida, Giuseppe, condannato a un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa come previsto dalla legge).

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