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Alcamo Marina, scarsa illuminazione e disagi

ALCAMO. Non si placa la raffica di proteste contro l'anomalo funzionamento dell'illuminazione pubblica nelle periferie di Alcamo, in particolare ad Alcamo Marina, località balneare che nei mesi autunnali invernali appare abbandonata a se stessa, seppure non sia del tutto disabitata. Anzi. A protestare sono proprio persone che abitano ad Alcamo Marina e anche in aree più interne tra il centro urbano e il mare, per tutto l'anno o per lunghi periodi nell'arco annuale.

E non sono soltanto i residenti a farsi sentire. C'è chi, anche al calar del sole, è ad Alcamo Marina per svolgere sana attività sportiva correndo o per passeggiare. Ma lì, già tra le ore 17 e le 18 dei pomeriggi di questo mese di novembre, calano le tenebre e sembra di ritornare indietro di trent'anni, quando ancora le strade di questa località non erano dotate di illuminazione pubblica. Occorre attendere le ore 18, quando ormai è già buio da mezz'ora - e intanto le giornate si vanno sempre di più accorciando -, per attendere che si attivi il sistema automatico di accensione delle lampade sulle carreggiate. Ma durante quest'attesa, ad Alcamo Marina l'atmosfera è spettrale.

Si rischiano incidenti stradali anche dove c'è la chiesa Stella Maris, meta di fedeli ogni domenica. Ritorna alla mente, purtroppo, tra tanti fatti di triste cronaca, anche l'eccidio avvenuto nel gennaio del 1976 nella casermetta dei Carabinieri. Sono passati quasi quarant'anni e, da allora, ad Alcamo Marina non esiste più un presidio delle Forze dell'Ordine. Guardia medica e farmacia sono soltanto stagionali.

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