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Marsala, poliziotto processato per il sequestro delle "moglie fedifraga"

MARSALA. È iniziato davanti al giudice monocratico di Marsala, Matteo Giacalone, il processo che vede imputato un poliziotto in servizio al Commissariato di Marsala, l'assistente L. N., 41 anni, accusato di sequestro di persona, tentata estorsione, percosse in danno della moglie di 37 anni e ingiurie all'amante di quest'ultima.

Con il poliziotto, sotto processo sono pure i genitori della donna, di 70 e 64, anche loro accusati in concorso in sequestro di persona e tentata estorsione. Di quest'ultimo reato deve rispondere anche G. D. G., 55 anni. L'amante della donna fu picchiato in una via del centro di Marsala, riportando lesioni al volto e alla cervicale giudicate guaribili in 30 giorni. L'accusa di estorsione è scattata perchè, secondo l'accusa, la moglie fedigrafa, dopo la scoperta della tresca amorosa, sarebbe stata costretta ad andare da un notaio per cedere al marito la sua quota di proprietà dell'appartamento in cui vivevano in città, mentre il sequestro di persona deriva dal fatto che la donna fu chiusa a chiave in casa, per circa 24 ore, dal marito e dai suoi genitori per paura che fuggisse con l'amante. A liberarla furono i militari della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala, venuti a conoscenza di quanto stava accadendo perchè la donna, avendo nascosto in casa un altro cellulare, è riuscita a inviare degli sms a due amiche.

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