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Sequestrati cento chili di pesce a Marsala

I controlli sono stati effettuati nella zona dello stadio per verificare la tracciabilità del prodotto

MARSALA. Non si conosce la provenienza del pesce in vendita: la Capitaneria di Marsala sequestra cento chili di prodotti ittici. È accaduto nei pressi dello stadio municipale, nel corso dei controlli sulla filiera della pesca che già la settimana scorsa erano stati anticipati dal nuovo comandante del Circomare di Marsala, il tenente di vascello Gianluigi Bove. “L’assenza di documentazione inerente la provenienza del prodotto – ha spiegato il comandante – ha fatto scattare il sequestro dello stesso. Le pene per questo tipo di violazione, sancita da normative europee, vanno dai 750 ai 4.500 euro, mentre il prodotto è stato destinato alla distruzione”.

In questi casi, infatti, la distruzione è d’obbligo visto che, non conoscendosi la provenienza e la tracciabilità del pesce, non è possibile sapere se è idoneo al consumo umano. “La Guardia Costiera di Marsala – aggiungono dalla Capitaneria – riferisce che i controlli sulla tracciabilità del pescato continueranno sia in mare che su tutto il territorio di competenza”.

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