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«Violenza privata», assoluzione per 3 maestre a Trapani

Erano state accusate di maltrattamenti ai danni di un’alunna disabile in particolare per «costringerla» a mangiare. Un processo finito anche in Cassazione

TRAPANI. Erano state accusate di maltrattamenti ai danni di un’alunna disabile in particolare per «costringerla» a mangiare. Dopo una serie di vicende giudiziarie che hanno portato a riformulare l’accusa a loro carico in quella di «violenza privata», le tre donne, rispettivamente insegnante di sostegno, assistente igienico-sanitaria e assistente alla comunicazione, sono state assolte dal giudice Franco Messina «perché il fatto non costituisce reato».

Erano finite sotto procedimento giudiziario dopo una segnalazione fatta alla Polizia da un’insegnante della stessa scuola primaria per fatti che si sarebbero svolti tra marzo e fine maggio del 2010, le tre indagate erano state addirittura sospese dal servizio. Ma nel luglio del 2011 il gup Lucia Fontana ha dichiarato, nei loro confronti, che «il fatto non sussiste» respingendo la richiesta di rinvio a giudizio del pm Franco Belvisi ed accogliendo, invece, quella del «non luogo a procedere» che era stata avanzata dai difensori delle tre donne, gli avvocati Vittorio Cangemi e Antonella Barraco. Il pm, però, ha fatto ricorso in Cassazione. Ed è stato sulla base dell’insufficienza delle motivazioni evidenziata dalla Suprema Corte che è stato instaurato il nuovo processo con il nuovo capo d’imputazione.

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