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Sacerdote accusato di riciclaccio, indagine archiviata a Trapani

L'esame dei conti presso lo Ior, infatti, ha appurato che monsignor Treppiedi aveva un solo conto aperto con un deposito di circa 16.000 euro. Pertanto, l'accusa di riciclaggio è risultata priva di fondamento

TRAPANI. Su richiesta del procuratore di Trapani, Marcello Viola, il gip, Emanuele Cersosimo, ha archiviato l'indagine per riciclaggio a carico di monsignor Antonino Treppiedi. Ad accusare il sacerdote era stato l'ex vescovo di Trapani, Francesco Miccichè, rimosso tre anni fa dal Papa, e oggi indagato per appropriazione indebita e malversazione di fondi pubblici.

La richiesta di archiviazione, accolta dal gip, scaturisce dal risultato della rogatoria internazionale avanzata dalla Procura di Trapani al Vaticano. L'esame dei conti presso lo Ior, infatti, ha appurato che monsignor Treppiedi aveva un solo conto aperto con un deposito di circa 16.000 euro. Pertanto, l'accusa di riciclaggio è risultata priva di fondamento.

L'indagine sul caso della Curia di Trapani, è alla battute finali: la Procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio dell'ex vescovo Miccichè. Nei suoi confronti, alla luce dei risvolti investigativi, potrebbe anche scattare l'accusa di calunnia.

Nello scorso mese di luglio, la Procura di Trapani, nell'ambito di un decreto di dissequestro, ha bollato le accuse mosse da Miccichè a Treppiedi come «inattendibili» e «frutto di una premeditata strategia ispirata da fini diversi dal senso di legalità con cui Miccichè ha tentato, in un primo momento riuscendovi grazie anche a testimonianze compiacenti, di accreditarsi presso l'autorità giudiziaria».

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